Chi voglia seguire il movimento socialista attraverso le sue complesse e mutevoli vicende, si trova subito alle prese con le stesse difficoltà di un naturalista che debba studiare una complicata formazione geologica. Anche qui strati di pensiero vecchio si alternano a strati di pensiero nuovo; elementi, che parevano scomparsi, rispuntano più in alto in forme imprevedute; atteggiamenti, fogge, tradizioni, abitudini mentali, si accavallano, si intrecciano, si mescolano in un disordine imbarazzante, dal quale è difficile scernere il nesso logico fra l’una e l’altra idea, fra l’una e l’altra mutazione”. Con queste parole Ivanoe Bonomi descriveva il socialismo già nel 1907 e chiunque voglia approcciarsi alla sua comprensione, non può che fare i conti con questa complessità.

La Fondazione Socialismo ha voluto mettere a disposizione uno strumento di studio: una bibliografia fatta di oltre cinquecento testi sistemati in senso cronologico, secondo un ordine che tenga conto delle vicende e dei passaggi storici più importanti del movimento operaio. Ma valorizzando, al contempo, la migliore tradizione riformista del socialismo e dando risalto alle “eresie” che hanno permesso al movimento di evolversi. Perché è il riformismo, generoso e al tempo stesso realista, che ha reso possibili le migliori conquiste sociali che il socialismo possa vantare ancora oggi.

Di questa storia il Partito socialista italiano è di certo il principale protagonista, ma non l’unico, perché il socialismo, nel nostro paese, è stato anche, e fin dalle sue origini, il risultato di incontri, scontri e contaminazioni culturali, fino a diventare, soprattutto dal secondo dopoguerra in poi, un vero “crocevia” di culture politiche all’origine molto diverse tra loro, fino a generare tendenze che “pongono in essere, nella cultura socialista un fenomeno che assume anche significative denominazioni sincretiche: socialismo liberale, liberalsocialismo, lib-lab”.

La bibliografia è divisa in nove sezioni: “Origini e precursori del movimento operaio in Italia”, “L’età giolittiana. Riformismo, sindacato, cooperative e municipalismo”, “Dalla Guerra di Libia alla Prima Guerra Mondiale: la crisi del riformismo”, “Dal Diciannovismo al delitto Matteotti”, “Il Fuoriuscitismo, la Guerra civile in Spagna e la Resistenza”, “La Costituente, la battaglia per la Repubblica e il Frontismo”, “Dall’autonomismo al centro-sinistra”, “Gli anni Settanta, tra vittorie storiche e crisi del consenso. La svolta del Midas e il nuovo corso di Craxi”. L’ultima sezione, intitolata “Gli anni di Craxi”, è interamente composta da opere e video prodotti dalla Fondazione Socialismo, al fine di rileggere in maniera approfondita e fuori da ogni retorica, un periodo fondamentale, ma troppe volte superficialmente considerato, della nostra Repubblica. Un lavoro che iniziato oltre un decennio addietro, e che continua ancora (in tal senso si può consultare la collana  cliccando qui: https://www.fondazionesocialismo.it/collana-gli-anni-di-craxi/).

Come il lettore potrà vedere, entrando in ogni sezione sopra indicata, si accederà all’elenco delle opere scelte. Cliccando su ogni titolo, si accederà a un menù. Qui troverà archiviati libri, documenti, biografie e video che possano avere una attinenza con l’autore dell’opera, con l’argomento trattato dal libro o con il contesto storico generale in cui la vicenda si estrinseca. Il tutto per dare più strumenti al lettore per una comprensione completa e ma allo stesso tempo di semplice fruizione.

Il socialismo, usando le parole di Gino Giugni, è sicuramente una “eredità difficile”, forse proprio perché complessa. Con questo lavoro non abbiamo la presunzione di aver dato dei riferimenti “fissi” e “definitivi” al suo studio e alla sua comprensione. Sappiamo che il rigore ideologico è un elemento importante, ma sta nel senso storico, cioè “nella capacità di cogliere la dimensione storica dei problemi”, il vero insegnamento che il riformismo socialista ci ha lasciato, adattando “l’ideale al reale”, senza profetizzare. È questo il viatico su cui continuiamo il nostro lavoro.